Un’antica leggenda dice che un elefante liberò il territorio catanese da tutti gli animali nocivi; e pertanto i catanesi, grati, scelsero questo animale come loro simbolo cittadino. La leggenda ha un fondamento storico, perché nel territorio etneo sono stati trovati resti di elefanti nani; e la stessa leggenda dei Ciclopi nasce dagli elefanti nani della Sicilia preistorica, perché il foro centrale dei loro crani fu interpretato non come il buco della proboscide, ma come l’orbita dell’unico occhio dei mitici Ciclopi.
“Guida Insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità della Sicilia” – S.Correnti
Ma c’è ancora un’altra stranezza che riguarda l’Elefante di Catania, ed è il suo nome: Liotru. […]Il nome deriva da un coltissimo catanese, Eliodoro (dono del sole), che visse a Catania in periodo bizantino (VIII secolo), e che avrebbe voluto, per la sua cultura, essere nominato vescovo di Catania. Sennonchè, fu nominato il ravennate Leone II, detto il Taumaturgo […]. Eliodoro ci rimase male e , servendosi della sua straordinaria cultura e dei suoi potere soprannaturali, incominciò a turbare le funzioni sacre, distraendo il popolo, e facendolo accorrere ai suoi prodigi: tra cui c’era anche quello di salire in groppa alla statua dell’Elefante, […] e di farlo camminare, e perfino correre, entusiasmando il popolo che ribattezzò il pachiderma come “il cavallo di Eliodoro” che nella pronunzia siciliana divenne “u cavaddu di Liotru“.
Il vescovo Leone II sopportò per 13 anni le stranezze e le provocazioni di Liotru; poi, nel 778 (anche la pazienza di un santo ha i suoi limiti!) lo sfidò ad una “ordalìa”, cioè un “giudizio di Dio”: che passasse, assieme a lui su un sentiero di carboni accesi; e chi dei due avesse percorso indenne tutto il sentiero fiammeggiante, sarebbe stato il vescovo di Catania.
Liotru capì che non ce l’avrebbe fatta, e rifiutò. Allora san Leone, acceso di sacro sdegno, lo accalappiò con la sua stola, e lo trascinò sui carboni accesi, trasformandolo in un mucchio di cenere.
Il popolo ritornò all’ovile; e il nome di “Liotru”, col tempo, rimase a indicare l’elefante; cui i catanesi sono attaccatissimi, tant’è vero che, per dire che sono catanesi veraci, dicono che sono “Marca Liotru”.